Risarcimento Diretto: quando si applica davvero e come funziona la procedura
Il risarcimento diretto è una delle procedure più utilizzate dagli automobilisti coinvolti in un incidente stradale. Introdotto con l’obiettivo di velocizzare i tempi di liquidazione dei sinistri e semplificare il rapporto tra assicurato e compagnia, negli anni ha creato non poca confusione tra gli utenti.
Molti non sanno quando si applica davvero, quali sono i requisiti per richiederlo e in quali casi la compagnia può legittimamente rifiutare la domanda.
In questa guida completa analizziamo nel dettaglio il funzionamento del risarcimento diretto, i casi di esclusione, la documentazione necessaria, gli errori da evitare e i consigli utili per aumentare le possibilità di ottenere un risarcimento rapido e corretto.
1. Cos’è il risarcimento diretto
Il risarcimento diretto è una procedura disciplinata dal DPR 254/2006 che consente al danneggiato non responsabile (o responsabile solo in parte) di ottenere il risarcimento dei danni direttamente dalla propria compagnia assicurativa, anziché da quella del responsabile dell’incidente.
È un meccanismo pensato per:
- velocizzare i tempi di liquidazione
- semplificare la gestione del sinistro
- ridurre il contenzioso
- rendere più chiaro il rapporto assicurato–compagnia
La compagnia del danneggiato, una volta liquidato il sinistro, si rivale sulla compagnia del responsabile tramite un sistema di compensazioni interne.
2. A quali danni si applica il risarcimento diretto
Il risarcimento diretto consente di ottenere il rimborso per:
✔ Danni al veicolo
Qualsiasi danno materiale, incluso il traino e la riparazione.
✔ Danni agli oggetti trasportati
Sono compresi anche:
- seggiolini per bambini
- borse e oggetti personali
- eventuali strumenti di lavoro
✔ Lesioni lievi al conducente
Si intendono lesioni entro il 9% di invalidità permanente, non oltre.
È importante ricordare che l’invalidità viene quantificata da un medico-legale attraverso una perizia specifica.
3. Quando si applica il risarcimento diretto (tutte le condizioni)
Il risarcimento diretto si applica solo se vengono rispettati contemporaneamente tutti i requisiti riportati nella normativa:
1️⃣ Incidenti tra due soli veicoli
Il sinistro deve coinvolgere esattamente due veicoli a motore, entrambi assicurati.
Sono ammessi:
- auto
- moto
- ciclomotori
- furgoni
- autocarri leggeri
Non rientrano autobus, tram, filobus, mezzi agricoli e veicoli speciali.
2️⃣ Entrambi i veicoli devono essere assicurati in Italia
È essenziale che:
- siano immatricolati in Italia
- siano coperti da una polizza RC Auto attiva
- la polizza appartenga al sistema CARD
Sono esclusi:
- veicoli stranieri
- veicoli non assicurati
- veicoli immatricolati all’estero
3️⃣ Deve essersi verificata una collisione diretta
La collisione deve essere fisica e documentabile.
👉 Niente urto = niente risarcimento diretto.
Esempi di casi esclusi:
- un’auto evita un ostacolo e finisce fuori strada
- un veicolo perde il carico e l’altro si danneggia
- un pedone provoca una manovra brusca con conseguenti danni
4️⃣ Danni al veicolo, cose trasportate o lesioni lievi al conducente
Il risarcimento diretto non si applica:
- per lesioni gravi al conducente
- per lesioni ai passeggeri (che vanno sempre risarciti dall’assicurazione del responsabile)
- per danni a terzi non trasportati
5️⃣ Il danneggiato non deve essere responsabile esclusivo
Il risarcimento diretto si applica anche quando la responsabilità è ripartita (es. 50% – 50%).
6️⃣ Richiesta inviata correttamente alla propria compagnia
La richiesta deve contenere:
- modulo CAI
- descrizione dei fatti
- indicazione dei danni
- documentazione fotografica
4. Quando il risarcimento diretto NON si applica
Il risarcimento diretto non può essere utilizzato nei seguenti casi:
❌ Incidenti con più di due veicoli coinvolti
❌ Nessuna collisione tra i veicoli
❌ Presenza di veicoli esteri
❌ Veicoli agricoli, mezzi speciali o tram
❌ Danni fisici gravi al conducente
❌ Incidenti avvenuti all’estero
❌ Danni a pedoni, ciclisti, animali, oggetti esterni
❌ Contestazione totale della responsabilità senza accertamenti utili
In queste situazioni si deve procedere con la procedura di risarcimento ordinaria verso la compagnia del responsabile.
5. Come avviare correttamente la procedura di risarcimento diretto
Per ottenere un risarcimento rapido e corretto è necessario seguire questi passaggi.
1. Compilare il modulo CAI (constatazione amichevole)
La doppia firma accelera notevolmente i tempi, ma la procedura può essere avviata anche con una sola firma.
2. Raccogliere prove e documentazione
Consigliato:
- foto dei danni
- foto delle targhe
- foto della posizione dei veicoli
- testimonianze
- verbale delle autorità (se intervenute)
3. Inviare la richiesta di risarcimento alla propria assicurazione
Possibilmente tramite PEC o raccomandata.
4. Attendere la perizia
La compagnia incarica un perito che valuterà i danni.
5. Ricevere l’offerta di risarcimento
I tempi sono stabiliti dalla legge:
- 30 giorni con CAI firmato da entrambi
- 60 giorni con CAI a firma singola
- 90 giorni se ci sono lesioni
6. Cosa succede se la compagnia rifiuta il risarcimento diretto
La compagnia può rigettare la richiesta per diversi motivi:
- dinamica non chiara
- mancanza di collisione
- contestazione sulla responsabilità
- veicolo non assicurato correttamente
- documentazione incompleta
- richiesta inviata in modo errato
In questo caso è fondamentale far valutare il sinistro da un studio legale specializzato in incidenti stradali, che può contestare il rigetto e ottenere il risarcimento tramite procedura ordinaria o azione giudiziaria.
7. Perché è consigliabile farsi assistere da un professionista
Un esperto in infortunistica stradale può:
- valutare il danno in modo professionale
- ricostruire correttamente la dinamica
- contrastare rigetti o offerte troppo basse
- tutelare il danneggiato in caso di lesioni
- ottenere un risarcimento più alto
In molti casi, la presenza di un consulente porta a risarcimenti superiori del 30–50% rispetto a quanto offerto spontaneamente dalle compagnie.
8. Conclusioni
Il risarcimento diretto è una procedura utile ma piena di limitazioni e condizioni precise.
Molti automobilisti si trovano in difficoltà perché non conoscono i requisiti richiesti o perché le compagnie tendono a rigettare la domanda in presenza di minimi dubbi sulla dinamica.
Affidarsi a un team specializzato permette di evitare errori e ottenere un risarcimento giusto, rapido e completo.
FAQ
1. Quando si può applicare il risarcimento diretto?
Quando l’incidente coinvolge due veicoli assicurati in Italia, vi è collisione e il conducente ha riportato solo lesioni lievi (max 9%).
2. Cosa non è coperto dal risarcimento diretto?
Lesioni gravi al conducente, danni ai passeggeri, sinistri con più veicoli, incidenti senza urto e sinistri con veicoli stranieri.
3. Devo avere il modulo CAI firmato da entrambi?
Non è obbligatorio, ma accelera la procedura. Si può procedere anche con una sola firma.
4. Quanto tempo ha la compagnia per rispondere?
30, 60 o 90 giorni a seconda della documentazione fornita e della presenza di lesioni.
5. Cosa fare se il risarcimento diretto viene rifiutato?
È possibile procedere con risarcimento ordinario o con assistenza legale per contestare la decisione.







