Gli errori nella prescrizione o somministrazione di farmaci possono causare gravi danni alla salute, reazioni avverse e, nei casi peggiori, portare a conseguenze irreversibili. In questo articolo vedremo quali sono i rischi più comuni, quando si configura una responsabilità medica e cosa fare per ottenere un risarcimento in caso di errore terapeutico.
1. Cos’è una prescrizione errata di farmaci?
La prescrizione errata di farmaci si verifica quando al paziente viene indicato un medicinale sbagliato, un dosaggio non corretto, oppure una combinazione pericolosa di farmaci, senza tener conto delle sue condizioni cliniche o allergie note.
Gli errori più frequenti includono:
- Farmaco prescritto per una patologia diversa
- Dose eccessiva o insufficiente
- Prescrizione di un farmaco a cui il paziente è allergico
- Interazioni pericolose con altri farmaci in uso
- Somministrazione a soggetti con patologie incompatibili
Questi errori possono avvenire in ospedale, in farmacia, al pronto soccorso o presso medici di base e specialisti.
2. Quali sono i rischi per il paziente?
Una prescrizione o somministrazione sbagliata può avere conseguenze molto gravi, anche in soggetti sani.
Tra i rischi più comuni:
- Reazioni allergiche gravi (fino allo shock anafilattico)
- Avvelenamento o tossicità da sovradosaggio
- Peggioramento della malattia, se non curata correttamente
- Danni permanenti agli organi (es. fegato, reni, sistema nervoso)
- Morte del paziente, nei casi più estremi
In molti casi, gli effetti non sono immediati ma si manifestano dopo giorni o settimane, rendendo più difficile individuare la causa del danno.
3. Quando si configura la responsabilità medica?
La responsabilità medica per prescrizione errata si verifica quando il professionista sanitario:
- Non rispetta le linee guida terapeutiche
- Non considera allergie o patologie note del paziente
- Non verifica le interazioni tra farmaci
- Somministra un farmaco senza informare il paziente sui rischi
Anche le strutture sanitarie (ospedali, cliniche, RSA) possono essere ritenute responsabili se:
- Mancano protocolli di controllo
- Viene somministrato un farmaco non previsto dalla prescrizione
- Non viene monitorato l’effetto del trattamento
4. Come dimostrare l’errore e ottenere giustizia?
Per avviare un’azione legale e ottenere un risarcimento è fondamentale dimostrare il nesso causale tra l’errore e il danno subito.
Serve:
- La prescrizione o documentazione clinica della terapia
- Le analisi che evidenziano l’effetto avverso
- La perizia medico-legale che conferma l’errore terapeutico e la responsabilità
Un avvocato specializzato in malasanità può guidare il paziente nella raccolta delle prove e nella ricostruzione del fatto.
5. Quali danni si possono risarcire?
Il risarcimento dipende dalla gravità del danno causato e può includere:
🔹 Danno biologico (lesioni temporanee o permanenti)
🔹 Danno morale e psicologico
🔹 Danno patrimoniale (spese mediche, perdita di reddito, assistenza)
🔹 In caso di morte, i familiari possono chiedere un risarcimento per perdita del rapporto affettivo
6. Quali sono i tempi per agire?
I termini per richiedere un risarcimento sono:
- 10 anni per la responsabilità civile medica
- 5 anni in ambito penale (es. lesioni colpose gravi)
Prima si agisce, maggiori sono le probabilità di successo e di recuperare documenti utili.
Conclusione: agisci subito se sospetti un errore
Se hai ricevuto un farmaco sbagliato o hai subito danni da una terapia errata, non sottovalutare la situazione. Agire per tempo è fondamentale per ottenere giustizia.
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